Chi l’ha detto che se aumenta la tariffa le prenotazioni scendono? A Ischia sembra proprio di no. Booking (inutile dirti cos’è, no? 🙂 ) ha preso in esame 35 strutture dell’isola tra 2019 e 2018 e i numeri smentiscono chi pensa di risolvere la crisi semplicemente abbassando i prezzi.
Turismo a Ischia: aumentano gli incassi e le tariffe. I dati mese per mese
Secondo l’OTA più famosa al mondo, c’è stato un aumento degli incassi su base annua del 5%, nonostante la media delle tariffe sia leggermente aumentata. Ricordiamo che il 2018 è stato l’anno post-terremoto e la tentazione di abbassare il costo del pernottamento poteva essere molto forte.
Tralasciando i mesi di febbraio e marzo – difficili per tutte le località che vivono d’estate – analizziamo i mesi successivi, cioè aprile e maggio. Dove, a conti fatti, comincia l’estate. Già qui le strutture hanno provato ad aumentare leggermente i prezzi poiché i due mesi presi in esame includono, tra le festività, Pasqua, la Festa della Liberazione e il 1° Maggio (nel 2019 maggio è stato intensamente piovoso).
Interessante, però, il dato di agosto e settembre dove, finalmente, le strutture sembrano dipendere meno dalle OTA (non perché ce l’abbiamo con loro, anzi. Sono un utilissimo strumento di vendita, ma non può essere l’unico) dove c’è stato un calo di prenotazioni dai vari intermediari nonostante le strutture fossero piene – fonte Hotel.bb HotelRevision – al 90%.
Turismo a Ischia: sta scomparendo la tradizione di prenotare mesi prima
Dal grafico che puoi vedere, inoltre, si sta rivelando ciò che noi andiamo dicendo da tempo: le vacanze prenotate 6-7 mesi prima praticamente non esistono più. O, se esistono, è solo per questioni logistiche (risparmio del volo, ad esempio). Facendo un’analisi territoriale, questa visione è supportata dal fatto che a Ischia ci sono ben 857 strutture turistiche prenotabili. E vuoi sapere quanto è grande Ischia? Solo 44 chilometri quadrati: lasciamo a te capire quante strutture ci sono per chilometro quadrato. Questo comporta il fatto che – bene o male – il turista è convinto comunque di trovare un posto e, quindi, le tariffe potrebbe essere alzate. E il trend porta proprio in questa direzione.
Infine, da sottolineare come il Capodanno 2019 sia stato meno desolante rispetto agli anni scorsi: magari, e lo speriamo caldamente, è l’inizio della destagionalizzazione dell’isola di Ischia. Che, detto per inciso, ne avrebbe tanto bisogno.