Tariffa non rimborsabile, “fondamentale per la prenotazione in questo periodo di pandemia“. Quante volte hai (e abbiamo) letto questa cosa? Tante, troppe volte. In questo approfondimento, proveremo a capire perché le cose vanno approfondite. Pur essendo, al momento, una soluzione quasi inevitabile.
O, comunque, dietro c’è un mondo che deve essere ben analizzato. Ti premettiamo che, stavolta, l’articolo sarà un po’ lungo. Ma ti consigliamo – soprattutto se hai una struttura ricettiva e non sai dove sbattere la testa – di leggerlo fino alla fine.
Perché ci sono numerosi spunti proprio sulla tariffa non rimborsabile. E su come gestire la prenotazione in tal senso.
Buona lettura!
Tariffa non rimborsabile booking: cosa può fare l’hotel sulla prenotazione
Se sei un ‘malato’ di Booking e pensi che sia l’unico canale di vendita sul serio (a proposito, sicuro che sia una buona idea?) potresti già saperlo, però, forse, ti sfuggono le conseguenze.
Ebbene, la OTA per eccellenza ha il ‘vizio’ di mostrare come ‘primo prezzo’, durante la ricerca da parte degli utenti, il prezzo più basso. Solo in questo periodo, causa Covid-19,sta mostrando prima il flessibile, pure se più alto. Cioè, per intenderci, proprio quel piano dove è prevista la cancellazione gratuita. Quindi, in altre parole, se hai una tariffa non rimborsabile ma con una percentuale di sconto maggiore, nessuno ti vedrebbe – almeno per il momento – su Booking. Non hai capito? Te lo spieghiamo con un esempio.
Se, ad esempio, metti una camera a 100€ completamente rimborsabile, questo sarà il primo prezzo che si vedrà rispetto a quello che, magari, farai senza cancellazione gratuita, ovviamente più basso, tipo 80€. Quest’ultima, è praticamente fuori ricerca.
Come puoi immaginare, quindi, su Booking è praticamente inutile fare una politica di scontistica non cancellabile perché non avrebbe una visualizzazione prioritaria. Ovviamente, se vuoi, falla pure. Ma non deve essere il perno su cui deve concentrarsi tutta la tua strategia.
Tariffa e prenotazione non rimborsabile hotel: un’idea per attuarla
Quindi, una strategia che preveda la prenotazione con tariffa non rimborsabile è inapplicabile sempre? Come scriviamo e diciamo, le parole ‘sempre’ e ‘mai’ vanno abolite dal vocabolario. Perché lo scenario, come purtroppo abbiamo visto nel 2020, cambia in un secondo.
La pre-condizione per attuare una reale ed efficace strategia di tariffa non rimborsabile è avere un alto tasso di disintermediazione. Cosa significa? Che le persone prenotano direttamente dal tuo sito, via mail, via WhatsApp, via telefono.
Perché è fondamentale la disintermediazione? Perché, ad esempio, potresti dire al cliente: “È vero, la camera costa 100€ ma se ci versi un anticipo non rimborsabile di 20€ (giusto per dire una cifra a caso, nda), al posto di 100€, pagherai 80€ (un’altra cifra a caso, nda)”.
Per capirci, offrire uno sconto in maniera diretta se le persone ti versano qualcosa entro un tot di giorni dalla prenotazione. Certo, qui hai comunque due strade: la prima è quella di pretendere comunque tutto il versamento, anche se la persona non può venire. Oppure, non pretendere nulla, senza ridare indietro i soldi dell’anticipo.
Quanto deve essere l’anticipo da pagare? Beh, puoi anche basarti sulle commissioni di Booking, no? 🙂
I vantaggi/svantaggi della tariffa e prenotazione non rimborsabile
Come sempre, tutte le soluzioni hanno un altro lato della medaglia. Che va comunque visto e analizzato. Anche sulla tariffa non rimborsabile, quando un cliente fa una prenotazione, può presentare qualche svantaggio. Fermo restando che, comunque, sono più i vantaggi.
Partiamo, però, proprio dall’aspetto negativo di offrire la cancellazione gratuita. Per poi chiudere con l’ottimismo dei vantaggi! 🙂
Lo svantaggio principale è quello di non poter avere una liquidità immediata. E, per chi è chiuso da mesi e nel 2020 ha fatturato praticamente ad agosto e nei primi due mesi, può essere un aspetto da considerare. Però, comunque, da questa situazione non se ne esce se non si fanno mosse ‘azzardate’ e pensando al futuro. Pensa quante strutture, non appena a giugno 2020 è stata consentita la circolazione tra le Regioni, hanno praticato super sconti pensando che nessuno avrebbe prenotato in estate. Chi non si è fatto prendere dalla fretta è riuscito, seppur in parte, ad attenuare le perdite.
Passiamo, ora, ai vantaggi. Ne sono tre.
- Chi ha detto che una tariffa non rimborsabile lo è per davvero? Pensa a ciò che è successo con la pandemia. I vari provvedimenti legislativi hanno praticamente ‘obbligato’ le strutture e le compagnie aeree a risarcire i clienti. Con un voucher, con un accredito o con una scontistica sui prossimi voli. Indipendentemente dalla modalità, ci sono aspetti indipendenti e che esulano dall’accordo che si è fatto con la persona;
- Lo dicevamo prima. Pratichi un prezzo non flessibile? Sei fuori dalla ricerca su Booking. E lo spazio che lasci vuoto viene, inevitabilmente, ‘occupato’ dai tuoi competitor. E anche noi, che proviamo a puntare sulla disintermediazione, comprendiamo l’importanza di OTA come Booking. Essere fuori da lì, al momento, vuol dire perdere una consistente fetta di fatturato. E prenotazioni.
- Ti diamo una notizia: le prenotazioni a 60-90 giorni, al momento, perlomeno nelle città ‘estive’, non hanno subito dei crolli verticali. Inoltre, proporre un prezzo flessibile potrebbe addirittura ‘coprire’ un eventuale aumento tariffario. Nel senso che, oggi, le persone vogliono anche spendere quei 10 o 20 euro in più a notte. A patto, però, che possano cancellare la prenotazione in maniera gratuita quando vogliono. Ci piace? Probabilmente no. Ma è così. E il nostro compito è quello di prenderne atto e provare a trovare la soluzione migliore.
Il 2020 ti ha messo alle corde? Non sai come gestire al meglio la tariffa e la prenotazione non rimborsabile? Beh, in basso troverai un’iconcina di WhatsApp: ti basta cliccare sopra per inviarci un messaggio e avere una prima consulenza gratuita!