Questa volta vi parleremo di un tema diverso. Che può sembrare banale ma, in realtà, coinvolge gran parte delle imprese ricettive e ha molto a che fare con il Revenue Management Alberghiero. Stiamo parlando della tutela delle ‘minoranze’ e di non farle, quindi, sentire tali. Sì, approfondiremo la tematica dei vegani, vegetariani e dei celiaci.
Vegani, celiaci e vegetariani: perché farli sentire a proprio agio [i dati]
Perché un albergatore dovrebbe spendere di più sul cibo per tutelare vegani, vegetariani e celiaci? Perché, semplicemente, così avrai un ROI notevole, oltre al fatto che, quantitativamente, costituisce una fetta di clienti sempre maggiore. Dopo il boom dello scorso anno (rapporto Eurispes Italia 2017) in cui sono stati stimati che ben 1milione e 800mila persone -tra vegani e vegetariani- abbiano optato per una dieta che escluda la carne, triplicando i numeri del 2016, non si può più ignorare l’evolversi della società, sempre più attenta a ciò che mangia. Precisiamo, prima di andare nel dettaglio, due cose: non stiamo sindacando se sia giusto o sbagliato non mangiare più cibo di origine animale (non è questa la sede adatta e né abbiamo le competenze per farlo). Semplicemente, prendiamo atto della situazione e cerchiamo di proporre le strategie di marketing migliori. Inoltre, non fatevi ingannare dai dati: vero è che l’ultimo rapporto Eurispes Italia 2018 abbia sottolineato come il numero dei vegani sia in (lenta) diminuzione, ma stanno aumentando i vegetariani. Noi, interpretiamo questo dato anche per la scarsità di opportunità che viene offerta a chi decide di essere ‘meat free’ ma, al di là delle opinioni personali, è comunque una fetta che non si può perdere. Infine, parliamo dei celiaci: “nel 2016 – scrive vita.it – il numero totale delle nuove diagnosi è stato infatti di 15.569, oltre 5.000 diagnosi in più rispetto all’anno precedente, e risultano diagnosticati in Italia 198.427 celiaci (di cui 2/3 appartenenti alla popolazione femminile e 1/3 a quella maschile). Molti, però, sono gli italiani che non sanno di essere malati: si stima che siano circa 408.000, infatti, i celiaci non ancora diagnosticati“. E, ora, capiamo come e perché non trascurare questo target.
Vegani, celiaci e vegetariani: le possibilità di marketing
Volete rinunciare a circa 2milioni di possibili clienti? Perfetto, allora potete smettere anche di leggere questo articolo. Se, invece, vi si è aperto un mondo, ecco alcuni suggerimenti e conseguenze positive che potrete avere dal prestare massima attenzione a questa ricca fetta di popolazione.
- In primis, specificate sul vostro sito che la colazione, il pranzo e la cena sono disponibili anche per chi non mangia carne e glutine. Ciò potrebbe creare un effetto a cascata: dimostrerete ai potenziali clienti che curate molto i dettagli. Esempio: vi è mai capitato che una vetrina ben curata vi desse l’impressione di un negozio che facesse attenzione ai dettagli?
- Passaparola. Generalmente, chi è vegetariano o vegano ha anche amici che abbiano adottato lo stesso stile alimentare. Oppure, nella migliore delle ipotesi (che non vuol dire che non accada) possono postare nei gruppi dedicati ai vegani/vegetariani che c’è un albergo -il vostro- a cui una persona che non mangia carne può andare;
- Onnivoro ‘interessato’. Chi l’ha detto che gli onnivori detestino chi non mangia carne o i celiaci? Anzi, potrebbe venire la curiosità, proprio a chi non ha un regime alimentare ‘duro’, di provare, gustare, assaggiare cibo nuovo, mai testato prima.
- Dimostrazione di una vasta scelta. Qui entra l’aspetto psicologico: dimostrare di avere una vasta offerta di menù, dà l’impressione che la vostra struttura ricettiva sia una struttura che offra tante opportunità per gli ospiti. E non soltanto da un punto di vista culinario.
- Portafoglio più ricco. Di solito, i vegeteriani, i vegani e i celiaci sono disposti a spendere molto di più degli onnivori. I primi due per ovvi motivi di scelta (meno domanda, meno offerta) e non sono disposti ad abbassare la qualità di ciò che mangiano. I terzi per motivi di salute e, si sa, con la salute non si scherza. In parole povere, il vostro portafogli potrebbe ingrossarsi.
- Recensioni positive. Beh, questo è un corollario di chi lavora generalmente bene. Chi fa parte della ‘minoranza’, il più delle volte mette in evidenza come una struttura lo abbia tutelato nel migliore dei modi. La miglior pubblicità è sempre quella di un cliente soddisfatto!
È sufficiente o avete bisogno di altri argomenti per convincevi? 😀 E, ricordate sempre, che nulla va improvvisato e tutto va implementato in una logica di marketing assolutamente non ‘fai da te’ (te ne abbiamo parlato qui) attuando strategie di marketing turistico efficienti. Non ne sei capace e vorresti affidarti a dei professionisti? Contattaci!